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Il futuro della mandria inizia dalla vitellaia
Alla Masseria Delle Rose gestire al meglio la salute e gli accrescimenti dei giovani animali significa gettare ottime basi per aumentare il numero di capi della stalla. Insieme al team bufale Purina è tutto più facile.
Ogni azienda agricola conserva una storia che merita di essere ascoltata e raccontata, ancor di più quando ciascuna delle generazioni che si susseguono al timone dell’attività riesce a tramandare a quella successiva la passione per il mestiere di famiglia. Siamo a Castel Volturno (Ce) e ad accoglierci troviamo Arturo Noviello insieme a due dei suoi quattro figli, Michela e Salvatore Noviello, i titolari dell’azienda agricola La Masseria Delle Rose. Michela spiega: ‘Questa è una delle realtà più storiche della zona. La nostra famiglia, infatti, si occupa da sempre dell’allevamento delle bufale: il mio bisnonno Arturo nei primi anni del 1900 aveva già 50 capi. L’attività è poi passata a mio nonno Salvatore e a mio padre. Ora siamo io e i miei fratelli, insieme ai nostri collaboratori, ad occuparci delle attività della stalla. Ognuno di noi ha dei compiti e delle responsabilità precise, lavoriamo in squadra e questo senza dubbio rappresenta il nostro principale punto di forza.’ L’attività con le nuove generazioni segue la rotta delle migliorie strutturali, della selezione genetica per l’ottenimento di rese casearie da far invidia al vicinato e quella della coltivazione dei terreni per offrire i foraggi della migliore qualità in mangiatoia.
Rivedere gli obiettivi
Recentemente arriva però un ostacolo da superare che costringe i titolati a rivedere gli obiettivi a breve termine, perché con la comparsa di alcune problematiche sanitarie la mandria ha subito una necessaria riduzione dei numeri. Oggi l’azienda conta 60 bufale in lattazione, con produzioni giornaliere che si attestano attorno ai 10 litri per capo, ma il traguardo a cui i titolari ambiscono è quello di tornare ai livelli precedenti all’emergenza. “Ci affidiamo al Team Bufale di Purina da circa 4 anni, ma è da quando siamo ripartiti con i parti e con le nuove nascite che abbiamo iniziato a collaborare con Gennaro Squarcia della Concessione Purina Emporio Marotta e con Donato Chiumiento, specialista bufale Purina, per riuscire a gestire al meglio gli aspetti legati all’alimentazione dei vitelli”. Due gli obiettivi prefissati: limitare la mortalità neonatale e assicurare accrescimenti adeguati sin dalle prime fasi di vita, per ottenere vitelle forti e ben strutturate, pronte a diventare parte attiva ed efficiente della mandria in costruzione. “La strategia qui - interviene Gennaro - è quella di monitorare singolarmente ciascun vitello una volta a settimana per individuare le sue necessità e adottare il programma alimentare più adeguato”.
Partire bene
“Il primo giorno di vita - continua Gennaro - il vitello viene lasciato sotto la bufala, poi il nostro protocollo di accrescimento prevede l’utilizzo di latte in polvere fino ai 30-50 giorni di vita, quando gli animali arrivano ad assumere sino a 7 litri di latte al giorno. Segue poi la fase in cui la quota di latte somministrato viene gradualmente ridotta di mezzo litro a settimana per favorire l’avvio all’alimentazione solida. Parallelamente utilizziamo in prevenzione dei prodotti a base di lieviti che migliorano la salute intestinale e ci aiutano a ridurre l’incidenza di comparsa delle diarree neonatali. Cerchiamo, infine, di valutare ciascun animale per capire se ha raggiunto il peso e lo sviluppo ideale per la messa a terra”. Evento che avviene nell’ampio box adiacente alle batterie di vitelli, in cui vengono alloggiati animali omogenei per età e per peso. “Vogliamo limitare il più possibile la competizione tra i giovani animali e assicurare così a tutti le stesse possibilità di accrescimento”.
Lavoriamo in squadra per raggiungere gli obiettivi comune. È questo a mio avviso il punto di forza della nostra gestione aziendale.
Risultati concreti
“Ed è in questa delicata fase che cerchiamo di supportare lo sviluppo dell’apparato ruminale fornendo ai vitelli due prodotti Purina studiati proprio per lo svezzamento. Per la prima settimana elaboriamo un mix composto al 70% da Startina e al 30% da Manzart, mentre nel periodo immediatamente successivo e fino ai 6 mesi di età agli animali viene fornita quotidianamente una quota di Manzart pari a 2,5 kg per capo, con l’aggiunta di fieno lungo a volontà”. E i primi risultati in termini di accrescimenti e salute dei vitelli già svezzati sono piuttosto incoraggianti e lasciano i titolari tranquilli di continuare a fare progetti in grande. “Con questo piano gestionale e alimentare - conclude Michela - contiamo di ottenere in stalla animali pronti alla fecondazione a 17 o 18 mesi, in modo da accelerare il ciclo e continuare ad ampliare la mandria”. Quindi avanti tutta, perché la strada è già tracciata.
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