10.12.2024
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Andrea e Giorgio Beltrame, innamorati di Arborea

Una storia che parte da Castelfranco Veneto, arriva in Sardegna, si sposta a Cremona per poi tornare nell’Isola. Il tutto per inseguire il sogno di avere una splendida stalla.

Negli ultimi anni gli allevatori di Arborea hanno vissuto momenti molto difficili. D’altro canto se la storica cooperativa che ha sempre dato impulso alle attività in provincia di Oristano è in affanno, a risentirne sono tutti. Oggi il vento è finalmente cambiato e i fratelli Beltrame non sono riusciti a restare fermi e hanno costruito una nuova stalla per dare alla loro azienda una marcia in più, investendo moltissimo nel benessere animale.

 

A guidare l’allevamento Andrea e Giorgio Beltrame, sotto l’occhio vigile del babbo Renato, un attivissimo signore di 82 anni che non perde un momento per presidiare la stalla e segue quotidianamente i vitelli. La storia familiare dei Beltrame, le cui origini, come spesso capita ad Arborea, sono da ricercarsi a Castelfranco Veneto in provincia di Treviso, è scandita dalla passione per le Frisone e da una totale dedizione al lavoro, iniziata quando il nonno arrivò ad Arborea ai tempi della bonifica e della successiva assegnazione delle terre agricole.

 

Seguono anni intensi, anche perché Renato aveva ben 8 fratelli, una circostanza che lo spinse ad emigrare in Egitto per qualche tempo a guidare macchine per il movimento terra, per dare un sostegno ulteriore alla famiglia. Poi rientra in Italia con la voglia di mettersi in proprio e fare l’allevatore, ma la burocrazia non agevola questo desiderio, nonostante fosse già assegnatario del podere che oggi ospita la stalla e tutta la famiglia si sposta a Cremona a lavorare in una stalla lombarda.

Con l’Isola nel cuore

“Per noi ha significato lasciare Arborea, gli amici, i primi amori – raccontano Andrea e Giorgio – e finire in Continente in un luogo che non sentivamo nostro”. Una situazione che non piaceva a nessuno e, dopo un pressing psicologico che ci immaginiamo pesante, la famiglia Beltrame dopo appena 40 giorni, fa di nuovo trasloco e torna in Sardegna, costruisce finalmente la stalla e inizia la propria attività di allevatori nel 1980. “Gli inizi sono stati indimenticabili – dice Andrea - e dalla divisione della mandria della famiglia a mio padre sono toccate 11 vacche in latte e un po’ di rimonta”. “Il primo giorno di mungitura abbiamo prodotto – ricorda Giorgio – 104 litri, ma da quel giorno abbiamo tutti lavorato per far crescere la mandria e non ci siamo ancora fermati”.

Sempre avanti

Oggi la cisterna da 60 quintali non basta più, segno che il progetto dei Beltrame è stato coronato dal successo. Un risultato confermato anche dalle 175 vacche in mungitura e da una genetica che in Sardegna conoscono tutti e che permette agli allevatori di Arborea di avere un buon mercato nel settore del bestiame da vita. “Siamo soddisfatti di come stanno andando le attività – dice Giorgio – ma dobbiamo sempre tenere alta la qualità del latte per andare a premio, anche se la revisione della tabella dei premi che la 3A eroga è meno vantaggiosa di un tempo”. “Ed è per questo – spiega Andrea – che abbiamo bisogno di essere supportati sotto il profilo nutrizionale in modo adeguato, ottimizzando l’uso dei foraggi aziendali e valorizzando questa risorsa al massimo. Qui in Sardegna rispetto al Continente i costi alimentari sono più elevati e non ci possiamo permettere di perdere un centesimo. Ecco perché i 127 quintali di media che abbiamo fatto registrare nel 2023 sono la prova della correttezza le scelte portate avanti in stalla e in mangiatoia”.

Il raffrescamento è la miglior spesa possibile
per garantire alla mandria un’estate serena.

Spazio al Dairy Team

“Abbiamo iniziato a lavorare insieme ai Beltrame – spiega Attilio Chiola del Dairy Team Purina – una dozzina di anni fa all’insegna di un piano nutrizionale ben equilibrato, per portare la mandria in alto, ma senza “strappi al motore”. Siamo in un allevamento dove si produce tanto latte, dove si vende bestiame da vita e dove è essenziale puntare sulla longevità e su dati riproduttivi altrettanto performanti. E su questi obiettivi abbiamo costruito una razione che vede l’impiego di importanti quantità di silomais, che superano i 30 kg ed un utilizzo mirato dei concentrati tecnologici messi a punto da Purina grazie alla ricerca Cargill, come Immunitek Top”. Perché sulla salute animale oggi nessun allevatore è disposto a derogare, nemmeno per un litro di latte in più!

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