20.10.2025
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Grandi soddisfazioni per le piemontesi dei fratelli Cane

Matteo e Manuele hanno le idee chiare e puntano ad una qualità al top per essere protagonisti e non vittime del mercato. Una strada in cui i nuclei Purina® stanno giocando un ruolo importante.

Essere giovani è bello. Ma essere giovani e condividere una grande passione lo è ancor di più. Matteo e Manuele Cane lo sanno bene e nell’allevamento della Piemontese hanno riposto la stessa energia di Livio, loro padre, capitalizzando i suoi insegnamenti, ma con la voglia di crescere e di dare all’azienda di Narzole (Cn) un futuro ancora più promettente. La Piemontese fa parte del Dna dei Cane da varie generazioni, visto che il fondatore dell’attività fu Giovanni, il bisnonno di Manuele e Matteo. Il resto è cronaca, all’insegna di un impegno continuo diviso fra la stalla e la vigna, le cui uve vengono conferite alla Cantina di Clavesana, un importante punto di riferimento della viticoltura delle Langhe. Senza dimenticare il noccioleto, un altro importante pilastro del bilancio aziendale. Il primo trattore è arrivato una sessantina di anni fa e Livio si ricorda distintamente quel momento, che segnò, almeno da loro, la fine della Piemontese come animale da lavoro nelle vigne. Per Matteo l’allevamento è un punto fondamentale della sua vita e non potrebbe farne a meno per nessun motivo. Allo stesso modo in cui suo fratello Manuele sta “contagiando” anche i suoi figli Umberto e Alessandro, che girano già per la stalla armati di paletta per distribuire il mangime agli animali.

Alimentazione a secco

Oggi in stalla ci sono 110 capi in totale, dei quali 43 vacche, soggetti selezionati che dopo il parto producono da subito grandi quantità di colostro, prezioso per far partire bene i vitelli, ma disponibile anche per i “puparìn” (soggetti di 40 giorni di età) che i Cane acquistano e ingrassano. “La differenza, oltre che la genetica, la fa soprattutto l’alimentazione delle vacche in ogni fase del loro ciclo produttivo. Per noi è un grande vantaggio perché con i “mangiarìn” a 1700 euro, poter acquistare animali più giovani significa risparmiare almeno 600 euro a capo e ottenere ugualmente ottimi risultati produttivi”. Poi il discorso si sposta su un altro tema delicatissimo, quello del “bue grasso” perché spuntare quotazioni elevate durante la Fiera di metà dicembre non è solo una questione economica, ma di prestigio e nel 2025 i Cane sono pronti a partecipare con il soggetto che stanno coccolando da 4 anni e che sta venendo su bene. “Fa parte delle nostre migliori tradizioni – ricorda Manuele – e ci teniamo tutti davvero molto”. “Se dovessimo fare i conti, con tutto il lavoro che c’è dietro, non so – interviene Matteo - a che prezzo dovrebbe essere venduto, ma il pensiero di arrivare a Carrù con il nostro bue, che a dicembre peserà più di 1400 kg, ci inorgoglisce”.

Le richieste del mercato

Senza arrivare a questi veri colossi della razza, i maschi Piemontesi vanno al macello verso i 650 chilogrammi di peso a 15 mesi, mentre le femmine arrivano ai 540-550 kg in 13 mesi. “È un momento positivo per i prezzi di vendita – ricorda Matteo – e le previsioni future, vista la difficoltà di trovare broutard in Francia da avviare all’ingrasso in Italia, sono sempre positive per la nostra razza. Anche per questo vorremmo espandere l’allevamento e aumentare le fattrici, visto che la qualità del prodotto c’è”.

Razioni semplici ed efficienti

I Cane lavorano molto con i macellai locali, professionisti del gusto capaci di riconoscere la qualità, ma estremamente esigenti. “In questa stalla - ricorda Sergio Ricci del team Purina® – si è scelto di puntare ad una alimentazione senza trinciato di mais proprio per puntare in alto e incontrare una domanda altrettanto attenta ai dettagli e le proposta che come Purina siamo in grado di proporre va in questa direzione”. “L’altro aspetto importante – spiega Luca Gagliardo, l’agente di zona dell’azienda mangimistica – è la semplicità dei nostri piani nutrizionali, perché il nostro scopo è quello di non rendere più complessa la vita degli allevatori, ma di fare in modo di garantire loro ottimi accrescimenti, ottima qualità della carne e una conformazione degli animali che sia apprezzata e valorizzata dal mercato”. “Con Luca – spiega Matteo – è nata un’ottima collaborazione all’insegna della massima chiarezza reciproca e di obiettivi chiari e condivisi. E devo dire che la risposta di Purina® è sempre stata allineata con le nostre esigenze. Oggi i macellai con cui lavoriamo vogliono animali giovani e dalle belle forme e con il sistema di allevamento e i piani alimentari che adottiamo, il risultato è molto apprezzato e questo per noi vuol dire non dover mai aspettare per vendere i nostri animali, ma paradossalmente dobbiamo lottare perché ce li vorrebbero far macellare prima del momento che noi riteniamo ottimale”.

Qualità garantita

Chi ha l’occhio per la Piemontese sa dove guardare e il cuscinetto adiposo all’attaccatura della coda parla da solo e ti dice che la carne sarà infiltrata di grasso al punto giusto. “Non ci sono segreti – ricorda Manuele – solo mangime e loietto di buona qualità. Due aspetti che per noi sono fondamentali per avere un ingrasso che unisca ottimi accrescimenti e carne al top”. “Da parte nostra – conclude Luca Gagliardo – abbiamo scelto insieme a Matteo e Manuele di puntare sul nucleo Beef Active 340 N, protagonista di razioni semplicissime quanto efficienti”. Apprezzatissime dagli animali, che, oltre alle splendide forme, sono di una tranquillità non facile da riscontrare nelle stalle di Piemontese. Ad maiora fratelli Cane!

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